Solidarietà internazionale ai comunisti colpiti dalla repressione in Transnistria

Oleg Horzhan, segretario generale del Partito Comunista della Transnistria, è stato condannato a 4 anni e mezzo di carcere dalle autorità governative al servizio dell’oligarchia.

La mattina del 7 novembre, decine di comunisti – giovani e meno giovani – si sono riuniti per deporre fiori presso il monumento a V.I. Lenin a Tiraspol, in Transnistria, in occasione del 101° anniversario della Rivoluzione bolscevica in Russia.
Attività simili si sono svolte in migliaia di città in tutti i paesi dell’ex Unione Sovietica. Ma l’incontro di Tiraspol aveva un significato speciale, e per i suoi partecipanti necessitava di un coraggio speciale. Continua a leggere

Cosa c’è dietro la nuova pubblicità della Nike

Un esempio di come le grandi corporazioni, agenzie e istituzioni hanno padroneggiato l’arte di prevedere i nostri comportamenti.

Chi segue le news internazionali di recente avrà sicuramente visto o sentito della nuova pubblicità della Nike per il trentennale della campagna #JustDoIt, pochi giorni fa la compagnia sportiva ha scatenato le ire della destra americana quando ha deciso di usare il volto dell’(ex?) giocatore di football americano Colin Kaepernick, il quale è al centro di agitati dibattiti politici americani dal 2016 quando in protesta contro il fenomeno degli abusi di polizia nelle comunità afro-americane decise di inginocchiarsi al suonare dell’inno nazionale prima delle partite, piuttosto che stare sull’attenti come la cerimonia richiede. A seguire fu soggetto a feroci critiche, i media conservatori e persino il presidente Trump lo accusarono di tradire e disonorare il proprio paese e la propria bandiera, tanto che alla stagione successiva, nonostante sia un giocatore eccezionale, non ha avuto né il rinnovo del contratto né offerte da altre società – ha in altre parole sacrificato la sua carriera per la protesta portata avanti – da qui lo spunto della Nike ad usare la frase “credi in qualcosa, anche se significa sacrificare tutto”. Continua a leggere

Il Boomerang Antifascista (oppure: perchè non deleghiamo l’antifascismo)

Come le leggi contro le organizzazioni fasciste finiscono spesso per prendere di mira la sinistra.

Il risorgere di movimenti di estrema destra nell’era di Trump ha riacceso il dibattito senza fine sulla libertà di parola e sui suoi limiti. La questione era più accesa che mai sulla scia delle violenze dello scorso anno a Charlottesville negli USA, quando l’ACLU (Unione Americana per le Libertà Civili) fu pesantemente criticata per aver difeso i diritti di libertà di parola dei nazisti, razzisti e di altri idioti. Il problema continua ad essere esplorato, e ad oggi più che mai negli states ed in Europa vengono avanzate richieste alle istituzioni governative di fare qualcosa per contrastare le parole odiose (ma spesso perfettamente legali) dell’estrema destra. Continua a leggere

Mass censorship test? The case of InfoWars VS social media

It’s not a ‘defense’ of Alex Jones to argue that we’re on a slippery slope of internet censorship.

The celebration on the Left at the quick-fire purge of Alex Jones and InfoWars from social media has been disturbing — not because Jones’ views deserve to be defended, but because his banning is a warning shot against dissent.

It’s important to note at the outset that I have no love for Jones whatsoever — lest this be read as some kind of endorsement or defense of InfoWars. It is not. Continua a leggere

Prove di censura di massa? il caso di InfoWars VS social media

Non è una ‘difesa’ di Alex Jones sostenere che siamo sulla china scivolosa della censura di internet. Per chi non conoscesse InfoWars: è una piattaforma mediatica conservatrice americana, promotrice di teorie del complotto e news pro-Trump. Da sempre accusata di essere fake news, pochi giorni fa è stata interamente purgata da Facebook, Youtube, Spotify ed Apple.

La celebrazione a sinistra della purga a fuoco rapido di Alex Jones e InfoWars dai social media è stata inquietante – non perché le opinioni di Jones meriterebbero di essere difese, ma perché la sua espulsione è un avvertimento contro il dissenso. Continua a leggere

40 bufale sulla Corea del Nord

1. «I bambini disabili vengono soffocati negli ospedali. Stessa sorte per i ragazzi più grandi: le policy del governo sanciscono che in Pyongyang non possono esserci disabili» disertori anonimi alla Free North Korea Radio, articolo di International Business Times.

«Nel Luglio 2002, il Comitato internazionale della Croce Rossa, in cooperazione con il Ministero della Salute Pubblica e la Croce Rossa della Corea del Nord, ha lanciato un programma di riabilitazione per gli amputati nel nuovo centro protesi di Songrim, a 30 chilometri a sud dalla capitale di Pyongyang.» Comitato internazionale della Croce Rossa, Report Annuale 2003.

Nel 2012 la Corea del Nord ha partecipato alla XIV edizione dei Giochi paralimpici estivi.

Video del Giorno delle persone disabili.

2. «Corea del Nord: suonare il jazz è un crimine» Global Post.

Si possono trovare video pubblici di musica jazz nordcoreana

3. Il video “How Americans Live Today” ritrae gli Stati Uniti secondo la propaganda del regime nordcoreano: gli statunitensi sarebbero ridotti a dei senzatetto che vivono in tende, mangiano uccelli per sopravvivere e sono costretti a sciogliere la neve per bere.

Alun Hill, un britannico, diffonde questo video alle maggiori testate mondiali (Huffington Post in primis), non parla una parola di coreano ma dice di aver ricevuto questo materiale dalle agenzie nordcoreane e di averlo tradotto. Qualche ora dopo si scopre tutta la messinscena di Alun Hill, ma è troppo tardi: il video ha fatto il giro del mondo.

4. Kim Jong-un fa fucilare l’ex fidanzata insieme ad una dozzina di altri personaggi noti per la violazione delle leggi contro la pornografia. Questi hanno girato dei film porno e li hanno venduti al mercato nero. «Musicisti e ballerini della Wangjaesan Light Music Band e Mun Kyong-jin, vincitrice nel 2005 di un concorso internazionale in Ungheria nel 2005 e a capo della Unhasu Orchestra, gruppo di cui faceva parte la cantante Ri Sol-ju prima delle sue nozze con Kim Jong-un”. Arrestati e fucilati 3 giorni dopo per direttissima. Notizia rilasciata dal Chosun Ilbo e diffusa dal Telegraph e le testate di ogni parte del mondo: La Stampa, Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano e così via

Nessuna prova è stata fornita a sostegno di questa notizia, al punto che una buona metà dei giornali, che avevano inizialmente riportato l’articolo, hanno avuto il buonsenso di rettificare, precisando l’inconsistenza dei dati sui quali si basa l’affermazione del Chosun Ilbo, già smascherato per le frequenti menzogne costruite ad arte sulla Corea del Nord. Toh, l’ex fidanzata di Kim Jong-un è viva

5. «In Corea del Nord è illegale essere cristiano.» Fox News.

Non è vero, anche da Google Earth è possibile notare la cattedrale cristiana cattolica di Changchung e solo in Pyongyang ci sono altre tre chiese protestanti e una ortodossa russa. Riportiamo che limitata è la presenza dei cristiani nel paese (1,7%) e che in passato il governo si è adoperato per il loro contenimento. Riguardo le altre religioni vi sono ceondoisti (13,3%) con il loro Partito Ceondoista Chongu e 21 seggi in Parlamento.

6. Una vigilessa nordcoreana riceve il titolo di Eroina della Repubblica (il titolo più importante in Corea del Nord, assegnato per meriti in tempo di guerra) per aver spento le fiamme che avvolgevano un poster della propaganda, raffigurante Kim Jong-un. Un disertore anonimo sul Washington Post.

Altre testate ipotizzano che la vigilessa abbia salvato la vita di Kim Jong-un stesso da un complotto di alcuni alti ufficiali. L’unico dato certo è che la vigilessa è stata premiata, per il resto non c’è alcuna prova a sostegno di queste fantasie.

7. «La Corea del nord sta addestrando delle squadre speciali di kamikaze nucleari. Il Ministro della Difesa Nazionale della Corea del sud, Kim Min Seok, ha detto che gli zaini nucleari sono delle bombe atomiche estremamente piccole ma serve una tecnologia molto avanzata per produrle» di NK News e rilanciata con alcune modifiche a piacere da Independent, Fox News e così via

Tutto comincia durante la ventisettesima parata militare in Corea del Nord. Vengono inquadrati dagli obiettivi dei fotografi alcune unità dell’esercito equipaggiate di uno zainetto con il simbolo della radioattività sopra. In realtà sono unità create nel 1986 dall’Unione Sovietica che sono in grado di resistere al fallout radioattivo successivo all’esplosione di una bomba atomica.

8. «Il sistema sanitario è insufficiente, le strutture sono fatiscenti e subiscono frequenti interruzioni di corrente, sono anche sprovviste di riscaldamento. Il personale medico non viene pagato e molti ospedali funzionano senza medicine. I poveri non avrebbero accesso a medicinali e ad interventi chirurgici. In alcuni casi si deve fare ricorso al baratto per curarsi se non si hanno i soldi necessari.» Amnesty International.

Reuters: «Da quello che ho visto posso dirvi che hanno un sistema sanitario che altre nazioni in via di sviluppo invidierebbero» Margaret Chan (2010) – Direttrice generale del WHO (Organizzazione mondiale della sanità per le Nazioni Unite).

BBC: «L’OMS ha affermato che il rapporto di Amnesty si basava su un piccolo campione di persone che avevano lasciato la Corea del Nord, alcune già nel 2001. “Tutti i fatti provengono da persone che non si trovano nel Paese”, ha detto a Ginevra il portavoce dell’OMS Paul Garwood. […] Per quanto riguarda l’affermazione di Amnesty secondo cui le persone dovevano pagare in contanti o barattare per le cure mediche, Garwood ha affermato che molte missioni sul campo nella Corea del Nord non hanno scoperto questa pratica.»

Video dell’Ospedale dentistico

Video dell’Ospedale per la maternità

Video della Telemedicina

Video dell’Ospedale per il tumore alla mammella

9. Shin Dong-Hyuk sarebbe nato in un campo di concentramento in Corea del Nord e sarebbe riuscito ad evadere nel 2005. Blaine Harden scrive il libro “Fuga dal Campo 14”, ormai di fama mondiale, basandosi sulle interviste a Shin, dove viene riportata la terribile storia di come abbia perso la sua famiglia: all’età di sei anni la madre e il fratello gli parlarono di un piano per fuggire dal campo, Shin li denuncia alle guardie in cambio di un po’ di cibo e assiste alla loro uccisione. Corriere della Sera, per esempio.

Il Washington Post ha scritto che Shin Dong-Hyuk ha ammesso di aver alterato alcuni dettagli della sua storia – Blaine Harden, ex giornalista del Washington Post – ha spiegato che Shin ha alterato molte parti del racconto, fra le tante il fatto che i suoi genitori si trovavano in realtà in campi diversi dal suo – falsificando praticamente tutta la trama.

In un post sulla sua pagina Facebook (è stata cancellata), Shin ha spiegato di aver alterato la storia per mantenere un distacco con il suo passato e non essere costretto a rivivere un momento difficile della sua vita. Ha scritto inoltre di essere dispiaciuto per aver mentito e ha aggiunto che probabilmente non aggiornerà più la sua pagina Facebook e non parteciperà più alle campagne per i diritti umani in Corea del Nord.

Nel dubbio però giriamoci un documentario.

10. Kim Jong-il ha fatto 11 buche consecutive – con un solo colpo – al gioco del golf. Washington Times.

Il Washington Times cita l’International Business Time che cita a sua volta il Mirror che non prova la veridicità della notizia. Bene.

11. I nordcoreani non hanno il cellulare. Gossip.

Nelle registrazioni video dei turisti sono facilmente individuabili persone con smartphone. Nel 2010 si stimavano 800.000 cellulari in circolo. Nel 2013 il governo ha avviato la produzione e diffusione del primo smartphone nordcoreano. C’è chi dice che tali apparecchi conterrebbero software che permetterebbe al governo di controllare i cittadini. Indovinate? Non ci sono prove nemmeno di questo.

12. Il governo nordcoreano promuove il traffico di droga al confine con la Cina. Quando quest’ultima ha intensificato i controlli, gli spacciatori nordcoreani si sarebbero riversati sul mercato interno, procurando assuefazione da metanfetamine dal 40% al 50% della popolazione. Questo scrivono sul North Korean Review, giornale pubblicato dall’Istituto per gli studi nordcoreani di Detroit.

L’autore dell’articolo, una volta contattato personalmente, non ha rilasciato informazioni sulle sue fonti – d’altra parte ci chiediamo come questi studiosi avrebbero potuto condurre un’indagine così approfondita in un paese poco incline a farsi osservare dall’esterno – ma basta osservare i dati riportati per realizzare che le cifre sono uniche al mondo e decisamente poco credibili.

13. «Le statue di Marx e Lenin in piazza Kim Il Sung sono state abbattute.» il Telegraph, citando NK News.

Non ci sono mai state le statue di Marx e Lenin in piazza Kim Il Sung. Il Telegraph riporta la notizia da NK News, alterandone il contenuto e parlando di statue anziché di ritratti. A scanso di equivoci, l’NK News è quello dei kamikaze nucleari di qualche riga sopra.

14. Ri Sol Ju, moglie di Kim Jong-un, è scomparsa e potrebbe essere stata uccisa. Telegraph.

Nell’articolo, datato Dicembre 2013, si ipotizza che la moglie di Kim Jong-un sia stata messa a morte. Il gioco del Telegraph è sempre lo stesso, dato che nel 2012 scriveva la medesima cosa per essere poi smentito dalla riapparizione di Ri Sol Ju. E infatti, anche questa volta, ricomparirà in pubblico.

15. «Il Generale Kim Chol è stato ucciso con un colpo di mortaio per aver bevuto del liquore durante il lutto nazionale per la morte di Kim Jong-il» Chosun Ilbo e Yonhap News Agency, rilanciata da Huffington Post, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Internazionale e così via

Oltre alle due agenzie sudcoreane, già famose per le frequenti e confermate diffamazioni nei confronti della Corea del Nord, non ci sono prove che accertano che questo fatto sia realmente accaduto. Foreign Policy e altre testate dichiareranno poco attendibili queste notizie.

#16 «Il governo nordcoreano ha dichiarato che gli unicorni esistono.» The Guardian.

No, il governo nordcoreano non ha dichiarato che gli unicorni esistono. Frutto di un errore di traduzione dal coreano all’inglese, la KCNA intendeva dire che alcuni archeologi nordcoreani avrebbero scoperto un luogo sacro, una cava chiamata Kiringul, che sarebbe la tana di un animale mitologico a metà fra un orso, un cavallo ed un bovino, chiamato Kirin. Tale animale, sempre nella mitologia coreana, sarebbe stato cavalcato dal Re Dongmyeong intorno alla metà del primo secolo a.C. Il Kirin ha un aspetto diverso nelle rappresentazioni cinesi e in quelle giapponesi.

#17 Nel 2006 la Cina ha inviato treni carichi di aiuti alimentari alla Corea del Nord, tramite la ferrovia. Il governo nordcoreano, una volta scaricati gli aiuti, si è appropriato anche dei treni e di circa 1.800 vagoni, rimandando a casa a piedi i lavoratori cinesi. A quel punto la Cina ha bloccato l’invio dei treni. Financial Times.

La notizia è rimbalzata su molte testate mondiali. Si scoprirà solo un anno dopo il traffico dei treni cinesi rimase invariato rendendo poco credibile la notizia dei treni rubati, come confermato dal Ministero dei Trasporti cinese, notizia che Reuters è costretta a riportare ma con l’aggiunta di un nuovo attore: un – ovviamente anonimo – impiegato di una “compagnia di spedizione” di Dandong, che avrebbe confermato la sospensione del traffico per tutto Settembre.

#18 «Non ci sono prove ma si suppone che Kim Jong-il abbia ucciso suo fratello di 5 anni, Kim Shu-ra, nella piscina della famiglia.» Telegraph.

Viene specificato che non ci sono prove che possano confermare la notizia. Appunto(?).

#19 Nel 1978, il regista Shin Sang-ok e sua moglie, un’attrice, vengono rapiti dal governo nordcoreano per girare film di propaganda come il remake di Godzilla in salsa socialista. Entrambi riuscirono miracolosamente a fuggire, raccontando l’orrore della loro prigionia.

Questa è una storia molto particolare, già le modalità del rapimento in sé sembrano più la trama di un film che qualcosa di vagamente credibile. La prima ad esser stata rapita sarebbe la moglie, ad Hong Kong. Shin, in pena per lei, si sarebbe recato sul luogo della sua scomparsa per indagare, ma venne anch’egli rapito. Trama degna, se non fosse che il regista, che ebbe un grande successo in Corea del sud, con i suoi 300 film, ebbe un brusco calo di popolarità negli anni ’70 a causa delle pesanti censure della dittatura sudcoreana di Park Chung-hee, che fece persino chiudere il suo studio dopo la sua fuga dal paese. Il governo nordcoreano continuerà a dichiarare che Shin Sang-ok si recò volontariamente in Corea del Nord e che venne ben pagato per le sue produzioni cinematografiche. Se fossero stati prigionieri, per quale motivo Kim Jong-il avrebbe permesso alla coppia di viaggiare a Vienna per il festival cinematografico e quindi di fuggire?

#20 «In ogni casa c’è una radio controllata dal governo. E’ possibile soltanto abbassare il volume dell’apparecchio ma non è possibile spegnerlo.» New Zealand Herald.

Vengono riportate alcune foto di radio da muro. Non c’è alcuna prova a sostegno di questa affermazione.

#21 La propaganda governativa sostiene che quando è nato Kim Jong-il una stella si è alzata in cielo, le stagioni sono cambiate ed è apparso un doppio arcobaleno. Inoltre Kim Jong-il non va mai al bagno e ha inventato gli hamburger. Tesi sostenute dal Guardian, per esempio.

Superfluo specificare che l’articolo non dimostra nulla di ciò che sostiene, e che non esiste una singola intervista a un qualsiasi cittadino nordcoreano che dimostri che queste credenze siano radicate nella popolazione.

#22 «In Corea del Nord c’è il cannibalismo. Le famiglie mangiano i propri bambini.» Telegraph.

Nessuna prova di quello che si sostiene, tranne i racconti dei testimoni oculari anonimi come “Mister Lee di 52 anni”. Nell’articolo, Gerald Bourke del WFP [NdR: Programma alimentare mondiale], sottolinea come tali affermazioni siano difficili da verificare.

#23 «Il WFP ha chiesto l’accesso ad alcuni mercati sospetti, dove si venderebbe carne umana. Il governo ha però chiuso quei mercati per “ragioni di sicurezza”.» Telegraph.

E’ impossibile trovare questa dichiarazione del WFP.

#24 C’è un solo presentatore in tutta la televisione nordcoreana. Gossip.

No, ce ne sono svariati e sono presenti in molti video pubblici.

#25 Nella crisi del 2013 la Corea del Nord voleva lanciare missili nucleari contro gli USA. La totalità dei media.

La Corea del Nord ha dichiarato che non verranno tollerate ulteriori esercitazioni militari degli Stati Uniti assieme alle forze sudcoreane, lungo il confine, nelle quali si simula l’invasione di una ipotetica nazione. Inoltre il paese ha firmato il trattato NFU (No First Use), insieme a Cina ed India, il quale sancisce che la Corea del Nord non ricorrerà mai al proprio arsenale nucleare per offendere alcuna nazione estera ma ne farà uso soltanto se attaccata con armi nucleari. Gli Stati Uniti non hanno firmato questo trattato.

#26 Ai funerali di Kim Jong-il le folle che si disperano sono composte da attori pagati dal regime. «Ve lo garantisco […]  sono stati pagati con hamburgers» Bill O’Reilly su Fox News.

Sulla storia degli hamburgers non c’è bisogno di commenti, mentre quello che c’è da sottolineare è che tali comportamenti fanno parte della cultura confuciana coreana e sono presenti anche nei funerali in Corea del Sud.

#27 C’è solo un posto dove ci sono videogiochi in Corea del Nord, è il Bowling di Pyongyang. Gossip.

I videogiochi sono abbastanza diffusi in altre strutture ricreative, nelle abitazioni e ovviamente sugli smartphones.

#28 «Kim Jong-un ha paura dei barbieri, quindi si fa i capelli da solo» International Business Time.

Non ci sono prove che lo dimostrano.

#29 Jong-Chul, fratello maggiore di Kim Jong-un, è stato scartato come successore perché troppo effeminato. Washington Post e così via

Tutta la notizia gira intorno alla dichiarazione “Jong-Chul aveva il cuore caldo di una ragazza” ritrovata in un’autobiografia dello chef di sushi che avrebbe lavorato a stretto contatto con Kim Jong-il. A sostegno di questa affermazione c’è anche il fatto che Jong-Chul è stato “beccato” a un concerto di Eric Clapton. Grandi esempi di giornalismo.

#30 Nel Camp 22 si svolgono test chimici sui prigionieri. Una guardia della prigione, che è fuggita dal paese, denuncia: «Ho visto un’intera famiglia testata con una sostanza chimica soffocante e morire nelle camere a gas: i genitori, un figlio ed una figlia. I primi vomitavano e morivano, ma fino all’ultimo tentarono di salvare i loro figli facendogli la respirazione bocca a bocca» Telegraph.

L’articolo riporta gli studi fatti da 38north. L’articolo di quest’ultimo, che tratta degli esperimenti chimici sui prigionieri, specifica che tale tesi è difficilmente verificabile. Strano, perché su un altro autorevole giornale si diceva che i prigionieri del Camp 22 fossero stati tutti sterminati. Una serie di dati difficilmente verificabili ed in contrasto fra loro. Comunque: nessuna prova.

#31 L’edificio alle spalle della statua di Kim Il Sung e Kim Jong-il sarebbe una struttura blindata, usata dall’organizzazione governativa chiamata Room 39, dove si svolgono una serie di attività illegali come la produzione di denaro falso, vendita di armi o la sintetizzazione ed il traffico della droga. Financial Times.

In realtà quell’edificio è il Museo della Rivoluzione coreana ed è un edificio pubblico, visitabile da cima a fondo. Altre fonti sostengono che la Room 39 si trovi all’interno dell’edificio del Partito dei Lavoratori. Non ci sono prove a sostegno di queste tesi.

#32 «Kim Jong-un sta studiando il Mein Kampf e lo sta diffondendo ai suoi ufficiali per trarne spunti» un disertore anonimo al New Focus International (?) e diffuso dai giornalai di Washington Post, Internazionale e così via

L’accusa viene dal solito disertore che sarebbe ora rifugiato in Cina. Fatto, impossibile da verificare, che ha suscitato molto scalpore nel governo nordcoreano, il quale ha respinto pubblicamente l’accusa e ha minacciato di morte coloro che hanno diffuso tale notizia.

Occorre ricordare che l’influenza sovietica sui testi di storia in Corea del Nord ed il fatto che la Germania nazista fosse alleata con l’Impero giapponese (che ha colonizzato la Corea) significa che i nordcoreani disprezzano la germania nazista, e anche i media nordcoreani spesso comparano la Corea del Sud e i leader statunitensi a Hitler.

#33 Per la prima volta dopo 20 anni, nel 2012, alle donne è permesso andare in bicicletta. Un anonimo al Daily NK.

Video ben precedenti al 2012 mostrano donne in bicicletta. Considerando poi che questo è stato per molti anni il mezzo di locomozione più usato per gran parte della popolazione, la dichiarazione risulta ancora più ridicola. Nel 2013, sempre il Daily NK ha dichiarato, tramite le sue attendibili fonti anonime, che alle donne è stato nuovamente proibito l’uso della bicicletta.

#34 Non ci sono prove, ma l’ABC sostiene che gli atleti nordcoreani che perdono nelle competizioni, vengano espulsi dalle loro organizzazioni sportive ed assegnati ai campi di lavoro. Se addirittura perdono contro rivali come USA e Corea del Sud possono esserci conseguenze peggiori. Huffington Post.

Non ci sono prove che lo dimostrano. Ennesimo articolo fondato sulle dichiarazioni inverificabili dei disertori anonimi.

#35 «Lo zio di Kim [NdR: Jang Song-Thaek, condannato a morte da Kim Jong-un] è stato sbranato vivo dai cani» Corriere della Sera, citando il Wen Wei Po.

I più puntigliosi ricorderanno le esecuzioni inventate di sana pianta come quelle a colpi di mortaio, un facile paragone con questa storia, addirittura più incredibile, sarebbe bastato per minare la credibilità della notizia. Per i più creduloni invece basti sapere che il Wen Wei Po è stato dichiarato dall’Università Cinese fra i peggiori giornali in quanto ad affidabilità (proprio a causa delle sue notizie sensazionalistiche), infatti ha scritto l’articolo basandosi su un post satirico trovato sui social network cinesi.

#36 «Il giovane leader [NdR: Kim Jong-un] avrebbe imposto il suo taglio di capelli a tutta la popolazione maschile: capelli rasati ai lati e il ciuffo sparato in alto» apparso su Ansa, sulla BBC o in forma alterata su Il Fatto Quotidiano, citando come fonte Radio Free Asia.

Radio Free Asia, finanziata dagli Stati Uniti, fa innanzitutto riferimento agli studenti e non a tutta la popolazione, e cita a sua volta la RFA’s Korean Service, la quale avrebbe raccolto le testimonianze – ovviamente anonime – dello scontento fra i ragazzi per questa imposizione del governo.

Fatta questa precisazione, si è sollevato il coro degli scettici, primo fra tutti il Washington Post, il quale ha riportato le testimonianze di persone sul posto che non hanno notato il taglio coatto dei capelli.

Andray Abrahamian, Direttore Esecutivo del Choson Exchange: “Tutti avevano un taglio di capelli particolare nell’ultima settimana […] penso che possiamo aggiungerla alla lunga lista delle storie ridicole sulla Corea del Nord”.

#37 «Un lanciafiamme è stato utilizzato per giustiziare l’ufficiale leale a Jang Song-Thaek» Telegraph.

La fonte è sempre il Chosun Ilbo, il Telegraph sostiene che la notizia debba ancora essere confermata ma nel dubbio meglio correre a pubblicare l’articolo.

#38 «Hanno raccontato agli appassionati di calcio della Corea del Nord che la loro squadra giocherà contro il Portogallo in finale dei Mondiali» Mirror.

Il video, che mostra i telegiornali nordcoreani annunciare la finale del mondiale per la loro nazionale, è un fake.

#39 «Kim Jong-un non riesce più a fare a meno dell’Emmental: salute a rischio. Il dittatore della Corea del Nord, nelle sue ultime uscire, è apparso molto appesantito. E gira voce che la sua irrefrenabile passione per il formaggio svizzero gli stia causando seri problemi. Una passione irrefrenabile, nata quando, da ragazzino, studiava in Europa. E che ora potrebbe costargli molto cara. Kim Jong-Un non riuscirebbe a fare a meno dell’Emmental e ne starebbe mangiando così tanto da accusare problemi di salute. Il dittatore nordcoreano, nelle ultime uscite, è apparso decisamente fuori forma e alcuni tabloid inglesi e statunitensi ipotizzano una vera e propria dipendenza dal formaggio svizzero. “Vuole somigliare a suo nonno” – Intervistato dal Mirror, il dissidente Cho Myung-Chul ipotizza però vi sia un’altra ragione dietro alle abbuffate di formaggio del paffuto dittatore.» TGCOM24.

Tutto sommato credibile.

#40 «La finale di calcio dei giochi Asiatici 2014 è stato il più duro dei derby: La dittatura di Pyongyang contro la democrazia di Seul. Vince quest’ultima. Una sconfitta tremenda per il Nord, che avrebbe risposto come la peggiore delle democrazie: subito dopo la sconfitta, le guardie del regime di Kim Jong-un, hanno caricato su un pullman tutti i giocatori e lo staff della nazionale, e da quel momento non si hanno più notizie sulla sorte dei giocatori e dell’intero gruppo. Secondo quanto rivelano fonti autorevoli della stampa locale, la nazionale sarebbe stata spedita nel braccio della morte di un carcere di massima sicurezza. Il terribile sospetto, che assomiglia sinistramente a una certezza, è che l’intera nazionale sia stata condannata a morte. Per altro il Rodong Sinmum, organo del comitato centrale e maggiore quotidiano nazionale, dopo la sconfitta ha pubblicato in prima pagina una fotografia della squadra e in calce il commento: “Gli uomini che ci hanno rovinato”. Nel commento si parlava della necessità di una pena esemplare, che a Pyongyang significa pena di morte, esecuzione in pubblica piazza. Già dopo i Mondiali del 2010 la Fifa appurò che i giocatori, “colpevoli” per aver perso tutte e tre le partite, dopo il torneo subirono crudeli torture dagli aguzzini del regime comunista.» LiberoQuotidiano.

Altre congetture mai provate sulle punizioni inflitte agli sportivi. Inoltre la notizia dei Mondiali 2010 era stata diffusa dal National Report, giornale satirico.

Alexey Markov: «Tutto si risolverà per il meglio, o almeno così speriamo»

Alexey Markov “Dobriy” è arrivato nel Donbass nel 2014, ha iniziato come soldato semplice fino ad arrivare a comandare la Quattordicesima Brigata Motorizzata della milizia di Lugansk, la Brigata Prizrak di Alexey Mozgovoy.

Alexey, raccontaci, come sei arrivato nel Donbass?

Dal 2014 mi dedicavo alla raccolta degli aiuti umanitari [ndr: in Russia] per la milizia. Ma quell’estate ho deciso di andarci. Abbiamo formato una piccola squadra di 18 persone e siamo venuti ad Alchevsk nella Brigata Prizrak di Alexey Mozgovoy. Siamo qui dal 2014.

Cosa ne è stato di questa squadra, è ancora qui?

Alcuni sono tornati perché feriti, altri sono qui con noi da quasi 3 anni.

Alcuni volontari hanno deciso di abbandonare il Donbass dopo la firma del 2° accordo di Minsk, quando le azioni militari risultarono, diciamo incomprensibili. Lei è rimasto, perché? Continua a leggere

Appello a tutte le forze antifasciste da parte di Maksym Chalenko

Maksym Chalenko, Organizzazione comunista di Lugansk, Coordinatore del Donbass International Forum “Antifascismo, Internazionalismo e Solidarietà” (AIS Forum)

Cari compagni!

Ci rivolgiamo a voi con la richiesta di organizzare azioni di protesta contro il Congresso degli ucraini neo-fascisti che si terrà in Spagna, a Madrid. Secondo le informazioni che abbiamo a nostra disposizione, dall’11 al 13 settembre 2015 a Madrid si terrà il Congresso mondiale dei neo-fascisti ucraini. L’organizzazione internazionale dei nazionalisti ucraini pianifica, nel giro di pochi giorni, di tenere manifestazioni, incontri e conferenze con l’obiettivo di sostenere la Giunta fascista in Ucraina che sta uccidendo gli abitanti del Donbass. Continua a leggere

Las mujeres de la brigada Prizrak: Tatiana Rybalko

Tatiana Rybalko, natural de Mariupol, no se dio por vencida tras escapar de los sótanos de tortura del régimen de Kiev y en lugar de bajar los brazos se presentó voluntaria en la Brigada Prizrak.

Háblenos sobre usted, ¿quién era antes de la guerra, qué hacía?

Antes de la guerra trabajaba en la fábrica metalúrgica de Mariupol. Trabajé allí hasta el mismo momento en que me capturaron. Desde 2010 había sido miembro del Partido Comunista de Ucrania y fui reelegida varias veces para el puesto de secretaria de una célula del partido, miembro del Comité del Distrito, y Vicesecretaria del Comité del Distrito. Continua a leggere

Только после свержения киевского режима на Донбассе наступит мир — ополченка бригады «Призрак»

Уроженку Мариуполя Татьяну Рыбалко не сломили застенки киевского режима, вырвашись из которых она не опустила руки, а пошла добровольцем в бригаду «Призрак».

Алексей Албу: Расскажите о себе, кем были до войны, чем занимались?

Татьяна Рыбалко: До войны работала в Мариуполе на металлургическом комбинате, трудилась там до того самого момента, как попала в плен. С 2010-го года состояла в КПУ, несколько раз переизбиралась на должность секретаря партячейки, была членом райкома, помощником секретаря райкома. Continua a leggere