Every proper modern war is now fought with the crucial help of media warfare. The situation in Ukraine makes no exception, where, in the last few months we can see the clash between two of the world’s superpowers piercing through: on one side the North–American block and its less enthusiastic european ally, and on the other, the Eurasian block. A war in wich Italy, as an EU member, doesn’t have and can’t have a neutral position. A war that is fought by overlooking and censoring news and information, a war that can bring to an altered understanding of a complicated political scenario. In order to highlight these well known facts, that contribute to a massive manipulation of the public opinion, we have decided to gather all the information (texts as well as videos) that the western media did not show, or tried to overlook. Continua a leggere
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LA GUERRA MODERNA: Ciò che non deve essere visto
Ogni guerra moderna che si rispetti viene combattuta col fondamentale ausilio degli arsenali mediatici. Non farà eccezione la questione ucraina, dove in questi mesi riesplode acuto lo scontro fra le superpotenze mondiali, da una parte quella nordamericana insieme all’alleato europeo contro quella del blocco eurasiatico. Una guerra nella quale l’Italia, membro dell’Unione Europea, non ha e non può avere un atteggiamento neutrale. Una guerra, combattuta a colpi di omissioni e censura di notizie, che induce ad una comprensione deviata di un complesso scenario politico. Per ovviare a questi ben noti intenti, propedeutici alla manipolazione dell’opinione pubblica, abbiamo deciso di catalogare la documentazione (testi e video) che i media occidentali non hanno mostrato, o passato in sordina.
Riassumiamo brevemente la narrazione della vicenda che i mezzi d’informazione mainstream hanno fino ad oggi propinato su canali televisivi ed internet. Continua a leggere
L’altro “Alfonso Cano”, un comunista colombiano nella resistenza del Donbass
«E’ durante i bombardamenti che ti senti più indifeso, perché senti il suono della bomba che cade ma non sai dove cadrà. E se il missile cadrà vicino a te, non servirà nasconderti.» Alfonso Cano ha imparato a riconoscere il tipo di proiettile che spara l’esercito Ucraino in base al suono che fa quando cade. Due anni fa questo giovane di 27 anni di Zarzal, Valle del Cauca, si è unito alla milizia comunista che lotta contro il Governo di Kiev. Continua a leggere
Nemo: Il trabocchetto cospirazionista
Di seguito, pubblichiamo il messaggio di Nemo, comandante della INTERUNIT (Unità degli internazionalisti) in Donbass. Continua a leggere
Novorossiya: Manifesto del Fronte Popolare
Riportiamo in seguito la tradizione del manifesto ufficiale del Fronte Popolare della Novorossiya:
Lo Stato federale della Novorossiya è l’area comprendente le regioni dell’est e del sud dell’attuale Ucraina. Fulcro dell’insurrezione interna al paese è la regione del Donbass, dove i ribelli combattono da mesi per il diritto all’autodeterminazione, scontrandosi con le truppe regolari ucraine e la guardia nazionale ucraina, di larga composizione neonazista. Il 7 Luglio del 2014 a Yalta è stato pubblicato il “Manifesto del Fronte Popolare per la Liberazione dell’Ucraina, Transcarpazia e Novorossiya”. Un documento che noi abbiamo tradotto, sottoscritto dai delegati progressisti e comunisti nello schieramento degli insorti, dove si delinea la caratterizzazione che le Repubbliche Popolari devono darsi.
Qual è l’obiettivo della nostra lotta?
Costruire sul territorio dell’Ucraina una Repubblica Popolare senza oligarchia e burocrazia corrotta.
Chi sono i nostri nemici?
La classe dirigente liberal-fascista, l’alleanza criminale di oligarchi, burocrati, funzionari della sicurezza e la criminalità, servitori degli interessi di Stati esteri. Ufficialmente proclamano valori liberali europei ma tengono il paese sotto controllo con bande dell’estrema destra, scatenando l’isteria sciovinista per contrapporre gruppi etnici fra di loro. Continua a leggere
Estamos ante una oportunidad histórica de construir un estado socialista en Europa
Respondiendo al llamamiento internacional para unirse a la resistencia contra el gobierno golpista de Poroshenko, son numerosos los voluntarios de toda Europa llegados al Donbass en defensa de la Nueva Rusia. Entre ellos también varios provenientes de Castilla y Catalunya, que tras su paso por el Batallón Vostok decidieron integrarse en la Brigada Prizrak, bajo las órdenes del carismático comandante Alexey Mozgovoy. Tras su breve paso por les brigades continentales, los jóvenes antifascistas acaban de integrarse en el Escuadrón rojo 404, una unidad de ideología comunista dentro de la Brigada Prizrak, en la que comparten tareas con otros jóvenes revolucionarios. Continua a leggere