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Antifascismo o rossobrunismo?
Quello che fanno Stato&Potenza, giovani filosofi ed affini è giocare sporco: l’arco costituzionale antifascista ha fallito? Allora l’antifascismo è inutile…La Sinistra non fa il proprio dovere? Allora il socialismo non ha più bisogno di qualificarsi a Sinistra…il fine evidente di questa truffaldina generalizzazione – che trasforma un certo antifascismo e l’attuale Sinistra mainstream negli Assoluti dell’Antifascismo e della Sinistra- consiste nell’indurre, il numero sempre crescente di compagni delusi e disillusi da come vanno le cose a Sinistra, a credere che il socialismo del futuro, per essere migliore, non debba più avere legame residuale alcuno con la Sinistra e l’antifascismo. Per liberarsi, finalmente, di classi dirigenti colluse o addirittura prone, di fronte ai padroni Usa e sionisti, per chiudere i conti coi sindacati concertativi, per farla finita con gli “uffici politici” dei vampiri della finanza [ecc. ecc.], per tornare, insomma, a essere la gloriosa bandiera della lotta popolare, S&P ci dice a chiare lettere che il socialismo italiano deve gettare alle ortiche i fossili dell’antifascismo e dell’ormai obsolescente dicotomia Destra-Sinistra. Continua a leggere
La Brigata Prizrak espelle il gruppo “Phoenix”
Ufficializzata l’espulsione dalla Brigata Prizrak del gruppo combattente “Phoenix”. Il commissario “Faust” ha indagato e poi identificato tre ultranazionalisti russi al “Posto di Blocco 31” che svolgevano attività di propaganda fascista fra i miliziani.
In relazione alla vicenda dell’espulsione dell'”Unità d’assalto Phoenix” dalla Brigata Prizrak stanno circolando informazioni false, propagandate dai soliti bizzarri personaggi che si trovano in salotti ad almeno 2mila chilometri di distanza dalla Repubblica Popolare di Lugansk.
La versione della vicenda che sta circolando è che l'”Unità d’assalto Phoenix” abbia deciso volontariamente di allontanarsi dalla Brigata Prizrak, quando invece è stata prima indagata dal commissario comunista “Faust”, disarmata ed espulsa dal Comando e dagli stessi miliziani – testimoni oculari della vicenda.
Inoltre, alcuni componenti del gruppo neopagano, i meno politicizzati, hanno rinnegato i propri leader per poter servire ancora sotto la bandiera della Brigata Prizrak, segnando una sconfitta completa dell’attività politica dell'”Unità d’assalto Phoenix”.
A seguire il messaggio della DKO (Unità dei Volontari Comunisti – Unit404):
«Amici, i primi frutti del lavoro dei commissari della brigata:
Grazie al lavoro del Commissario della 1° Unità, Timur “Faust” è stata soppressa l’attività del gruppo politico neo-fascista “Unità d’assalto Phoenix” che stava attuando un lavoro di propaganda distruttiva tra i soldati della 1° Unità del 2° Battaglione della Brigata Prizrak.
Proprio durante questa settimana, il Commissario “Faust”, conversando con i soldati della 1° Unità ha dimostrato la nocività della posizione politica dei leader dell’organizzazione, e in occasione della riunione generale della 1° Unità, i combattenti hanno deciso all’unanimità di espellere dai propri ranghi tutti gli appartenenti al gruppo neonazista.
Quattro degli uomini, nel loro analfabetismo politico che facevano parte dell’organizzazione, realizzata la nocività del neonazismo, hanno rinunciato a queste idee e sono rimasti a servire la 1° Unità.
I tre leader del gruppo neo-nazista sono stati disarmati ed espulsi dalla Brigata, in base alla volontà dei combattenti e l’accordo del Comando.
Della loro sconfitta hanno parlato pubblicamente, nel loro gruppo Vkontakte, i leader dell'”Unità d’assalto Phoenix”,” Andrey Rodionov (“Viking”) e Andrey Afanasiev (“Czeslaw”).
I neo-nazisti si sono lamentati che, e cito: “…in relazione all’atmosfera sfavorevole nella Brigata Prizrak nei nostri confronti, l'”Unità d’assalto Phoenix”, composto da Rodnovers, patrioti nazionali russi, ha deciso di abbandonare la Brigata …”
Così avviene la pulizia della Brigata dall’immondizia nazista…»
FONTI
Comunicato originale della DKO
Comunicato originale del Comitato per il Donbass Antinazista
Membri del Battaglione Azov ospiti a Roma da Casapound
Nonostante negli ultimi mesi la posizione dei fascisti di Casapound, sul conflitto del Donbass sia passato dal dichiarato supporto ai macellai nazionalisti ucraini ad una posizione più neutrale ed accomodante nei confronti della Novorossiya e quindi nei confronti della Russia – probabilmente per rientrare nelle grazie di quest’ultima, principale finanziatrice delle forze politiche che minano la stabilità dell’Unione Europea – spuntano sempre fuori sul web foto imbarazzanti che mostrano gli “scambi culturali” fra i camerati italiani e quelli ucraini.