Associated Press e la storia d’amore tra neonazisti ucraini

Traduzione dell’articolo “Match Made in Azov“, Moss Robeson, 16 novembre 2024.

Per alcuni propagandisti “filo-ucraini”, la morte di “Valchiria” e “Berserk” è stata una storia irresistibile. Lei era un medico, lui un soldato e “si erano innamorati da pochi mesi, dicono i loro amici e commilitoni, ma questo li ha aiutati a sopportare la guerra”. In realtà, erano neonazisti della Terza Brigata d’Assalto del movimento Azov.

"Valchiria" si è scattata un selfie con Zelensky vicino a Bakhmut nell'agosto del 2023.

“Valchiria” si è scattata un selfie con Zelensky vicino a Bakhmut nell’agosto del 2023.

Danylo Liashkevych, o “Berserk”, era un ex hooligan di calcio di Kiev con numerosi tatuaggi pagani che ha ricevuto un’educazione ideologica nella “Scuola per giovani leader” affiliata ad Azov. Ha pubblicato numerosi post sui social media con i seguenti hashtag: #SS, #notolerance, #88 (“Heil Hitler”) e #1488, che si riferisce anche alle “Quattordici parole” della supremazia bianca. A quanto pare la sua ragazza era una neonazista più incallita.

“Valchiria” con la maglietta dei M8L8TH

Valentyna Nahorna, ex “valkyria___88” su Instagram, era ricoperta di tatuaggi, tra c “Valhalla” sulla schiena. Era evidentemente una fan della band nazionalsocialista Black Metal M8L8TH (“Hitler’s Hammer”), affiliata alla “Wotanjugend“, un gruppo di neonazisti russi adoratori di Hitler che si sono uniti al movimento di Azov e, più recentemente, al Corpo Volontario Russo. Nella foto qui sopra, Nahorna indossa una maglietta M8L8TH con la scritta “Motor Tour 1941”. Sotto, indossa altri marchi neonazisti e promuove l’etichetta M8L8TH.

La maglietta “Old School” di “Svastone” è ispirata alla rete neonazista internazionale “Blood and Honour”, che è stata “rianimata” in Ucraina da persone legate al Corpo dei Volontari Russi.

Valentyna Nahorna era un medico della 3ª Brigata d’Assalto, come Yurii Pavlyshyn, il bassista di M8L8TH, che ha co-organizzato una conferenza internazionale neonazista durante l’estate. Quasi esattamente un anno prima, Nahorna si era scattata un selfie con Volodymyr Zelensky e aveva rilasciato un’intervista in cui, dopo aver raccontato alcuni degli orrori di cui era stata testimone, ammetteva di essere diventata dipendente dall’adrenalina della guerra e che le sarebbe “mancata l’azione” se fosse vissuta fino alla fine.

United24 Media, un organo di propaganda statale ucraino per il mondo anglofono, ha dichiarato che “Kiev ha onorato la memoria” di “Valkyrie” e “Berserk” condividendo un video del loro funerale girato da “Radio Svoboda”, finanziata dagli Stati Uniti, il servizio in lingua ucraina dell’ex fronte della CIA, Radio Free Europe/Radio Liberty. Anton Gerashchenko, ex consigliere del Ministro degli Interni ucraino, che avrebbe creato il sito web ucraino Myrotvorets, ha pubblicato su Twitter/X un post virale su questa coppia neonazista che “ha combattuto, amato ed è morta insieme”.

Il giornalista ucraino Alex Babenko ha coperto la storia per l’Associated Press, che è stata ripresa da ABC News e da altre testate. Su Instagram, Babenko ha usato gli hashtag #wbc e #dynamokyiv, apparentemente riconoscendo gli hooligan della Dynamo Kyiv del neonazista “White Boys Club” che sono venuti a salutare “Berserk”. L’articolo di Babenko non accennava nemmeno alle tendenze e ai legami di estrema destra di questa coppia “che si è innamorata al fronte ed è morta insieme in un attacco di granate russe”. Il suo account Instagram, tuttavia, ha taggato il marchio legato ad Azov, “PSDinfo”, dopo che qualcuno ha lasciato una loro patch su una delle bare. Dovrebbe essere più sorprendente vedere questo ammiccamento ai nazisti da parte di un giornalista dell’Associated Press, ma dopo due anni e mezzo di questa guerra, la glorificazione e l’imbiancatura di queste persone sta diventando sempre più palese e di routine.


Informazioni aggiuntive da Voxkomm:

In Italia il reporter della RAI Ilario Piagnerelli ha ricondiviso le condoglianze dell’ambasciata ucraina per “Valkyriia”. Piagnerelli è noto per aver sbiancato numerose volte (1, 2, 3, 4) diversi personaggi del mondo neonazista ucraino.