Cosa farebbe Machiavelli?

COMPAGNO MACHIAVELLI E L’ODIO DI CLASSE
L’immaginario comune di oggi sbaglia su Machiavelli – era un santo patrono della lotta di classe.

Articolo di Chris Maisano su Jacobin USA tradotto da Voxkomm https://www.jacobinmag.com/2013/06/what-would-machiavelli-do

Tengo un ritratto di Machiavelli sulla mia scrivania a lavoro – una scelta di interior design che, ho imparato, sconcerta alcuni dei miei colleghi. Recentemente un pomeriggio, ho ricevuto un e-mail da uno di loro con il titolo “Who Wants to Serve a Billionaire?” (chi vuole fare da servo a un miliardario?) Il messaggio conteneva un link a un articolo del Guardian sul crescente gruppo di multimiliardari internazionali, i loro cosiddetti “superyacht”, e i disperati britannici ed est europei che gli fanno da servi come mestiere.

Il rapporto è un documento indelebile del nostro tempo, è una testimonianza delle fortune rapidamente divergenti dell’1% e del resto di noi in tutto il mondo. “Queste sono persone abituate a ottenere ciò che vogliono”, ci ricorda il giornalista, “e, come datori di lavoro, tendono ad essere estremamente esigenti”.

Una sessione di formazione per questi aiutanti marittimi (“che devono essere dotati di discrezione, servilismo e buone capacità di stiratura”) serve per incorniciare il pezzo. Il trainer, un ex maggiordomo in pensione di nome Terry Gilmore, non esita ad avvertire i suoi allievi che la loro vita in alto mare sarà tutt’altro che glamour. Il personale deve capire che saranno semplicemente “glorificati addetti alle pulizie”, dice loro. Il suo programma di formazione è la preparazione per una vita di svilimento moderatamente compensato:

I tirocinanti devono memorizzare le forme corrette di indirizzo da un manuale di formazione, che li informa che è inaccettabile chiedere “Perché? (dovrebbe essere sostituito con “Posso conoscere la ragione?”), “ha finito?” dovrebbe essere sostituita con “Posso chiedere se ha finito?”.

Gli viene detto che alcuni datori potrebbero chiedere di stare in silenzio sul ponte di bordo, immobili al sole, in attesa di istruzioni. “È stupido, perché potrebbero usare una campanella”, dice Gilmore, ma gran parte del personale delle imprese nautiche è di ostentazione e se uno steward immobile, in piedi sul ponte è ciò che il padrone chiede, allora il personale non deve discutere.

Dice ai tirocinanti che non devono mai indossare occhiali da sole mentre si rivolgono agli ospiti a bordo di uno yacht, perché i padroni vogliono poter vedere i loro occhi. “Non stare mai lì e raccontare loro la tua storia di vita. Non interrompere mai il padrone. Non fare mai domande personali”, dice. Basta dire: “Buongiorno, signore. Non ignorarli, ma non impegnarti”.

Altri compiti includono la lucidatura dei telecomandi, la conservazione delle bottigliette di crema solare almeno mezze piene, la corretta visualizzazione delle iniziali sugli asciugamani monogrammati, e, naturalmente, sopportare in silenzio il pizzico occasionale sul sedere o agli eventuali torrenti di abusi verbali.

A causa della natura non territoriale del lavoro, i proprietari di yacht hanno poco o nessun obbligo di rispettare qualsiasi tipo di diritto o di regolamentazione del posto di lavoro, e la moltitudine di nazionalità tra i proprietari di yacht, registri navali e membri dell’equipaggio rende estremamente difficile garantire il corretto pagamento dei contributi sociali. Naturalmente, il personale può essere assunto e licenziato a piacimento, spesso per i motivi più superficiali e offensivi. “Questa è probabilmente l’industria più politicamente scorretta del mondo”, dice un portavoce di un’organizzazione che sostiene il personale di bordo. “Puoi essere licenziato perché non sei bionda o carina. Si tratta dell’aspetto e dell’immagine”. È l’utopia dei miliardari, il capitalismo nella sua forma più distillata, un incubo.

Quando finii di leggere il pezzo mi sono appoggiato sulla mia sedia e ho lasciato che un’ondata di rabbia di classe mi travolgesse, sicuro del fatto che il mio odio rimane puro. Ho contemplato il ritratto del fiorentino sulla mia scrivania e mi sono posto una domanda che sembra sorgere con sempre maggiore frequenza per me in questi giorni:

Cosa farebbe Machiavelli?

Come Karl Marx e Adam Smith, Machiavelli è uno di quei pensatori canonici che sono molto più citati che letti. Lungi dall’essere il malvagio cortigiano dell’immaginario comune di oggi, in “Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio” in particolare Machiavelli emerge come teorico della lotta di classe e un sostenitore del controllo democratico delle élite da parte del popolo in una politica repubblicana. Come lo descrive il teorico politico John McCormick:

Machiavelli attacca precedenti scrittori per aver denigrato il giudizio e la partecipazione popolare nella società, e per aver esaltato le presunte capacità superiori di governo di principi e patrizi. Partendo dalle critiche alle opinioni di questi scrittori, Machiavelli sostiene che le repubbliche ben ordinate si strutturano in modo tale che la gente comune contenga, contesti e controlli il comportamento delle élite politiche ed economiche, e mettono il giudizio finale sulla legislazione e la punizione politica nelle mani dei molti e non dei pochi. Più specificamente, come ne l’antica Roma, istituiscono magistrature per le quali cittadini ricchi, facoltosi e di spicco non sono ammessi a candidarsi, come le tribune della plebe, e autorizzano il popolo a porre il veto sulle politiche pubbliche e incriminare individui che minacciano il bene comune – un bene comune determinato senza riserve dal punto di vista del popolo e non dell’élite.

La lezione principale dei “Discorsi” è che “i pochi agiscono sempre a favore di pochi” e che le ambizioni dei ricchi sono così distruttive che devono essere vigorosamente soppresse per mantenere le fondamenta egualitarie della libertà repubblicana. La sua è una visione politica senza posto per i superyacht, gli intrighi finanziari, le agevolazioni fiscali per lo sviluppo di condomini di lusso, o la corruzione legalizzata del finanziamento privato alle campagne elettorali.

Se volete avere un’idea di quanto Machiavelli abbia disprezzato l’1% della sua era, guardate il capitolo 55 dei Discorsi, in cui dispensa alcuni dei suoi consigli più spietati su come mantenere un buon ordine politico. Come era sua consuetudine, Machiavelli indica le città-stato germaniche come paragoni della libertà repubblicana. Come hanno mantenuto questo invidiabile status? Per cominciare, il loro odio per i ricchi era puro. Quando un uomo ricco iniziava a ostentare la sa ricchezza, veniva ucciso.

Quelle republiche dove si è mantenuto il vivere politico ed incorrotto, non sopportono che alcuno loro cittadino né sia né viva a uso di gentiluomo: anzi mantengono intra loro una pari equalità, ed a quelli signori e gentiluomini, che sono in quella provincia, sono inimicissimi; e se per caso alcuni pervengono loro nelle mani, come principii di corruttele e cagione d’ogni scandolo, gli ammazzono.

E per chiarire questo nome di gentiluomini quale e’ sia, dico che gentiluomini sono chiamati quelli che oziosi vivono delle rendite delle loro possessioni abbondantemente, sanza avere cura alcuna o di coltivazione o di altra necessaria fatica a vivere.

http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_4/t91.pdf
(pagina 139)

(ITALIANO MODERNO)

Quella Repubblica, la cui esistenza politica è mantenuta incorrotta, non permette a nessuno dei suoi cittadini di essere o vivere alla maniera di un Lord, bensì mantiene tra i cittadini una perfetta uguaglianza, e sono quindi i cittadini stessi ad essere i più grandi nemici di quei Lords e Signori che risiedono in quella provincia: e se, per caso, qualcuno dovrebbe venire nelle loro mani, li uccidono come principi della corruzione e causa di ogni disturbo quali sono.

E per chiarire questo nome usato, Lord, questo è un nome che si usa quando ci si riferisce a quelle persone oziose, che vivono abbondantemente di rendita dai loro possedimenti, senza avere cura alcuna di lavorare o contribuire alla propria società.

L’articolo che ha provocato questo spasmo di rabbia di classe si conclude con una citazione eloquente del fondatore di un’agenzia di reclutamento di personale domestico di alto livello: “Quando sono arrivato per la prima volta dalla Svezia, mi sono preoccupato che la gente avesse così tanti soldi. Non ci penso più. Per me è importante che le persone siano gentili” – questo è tutto molto bello, ma quando arriva il nostro tempo, si va ai tribunali del popolo con voi miliardari.

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