Gli errori della sinistra e degli anarchici – che li hanno portati alla loro odierna debolezza – possono essere ricondotti ai primi anni del 2000 e all’approccio sbagliato di molti di loro già a quel tempo. E’ particolarmente visibile nei loro approcci miopi, che ragionano sul breve termine – il desiderio di vedere risultati nell’imminente.
Come è potuto accadere che alcuni dei nostri (di sinistra) abbiano virato verso la destra nazionalista e la classe media liberale? E’ accaduto dall’idea di poter intervenire nei gruppi nazionalisti per egemonizzare le loro manifestazioni (non ancora numerose all’epoca). Invece di iniziare a lavorare dall’inizio con la classe lavoratrice (cosa che richiede più tempo), alcuni gruppi di sinistra e gli anarchici hanno deciso di provare ad influenzare i gruppi nazionalisti e pro-capitalisti.
Questo è stato il desiderio di scegliere la strada più facile, il desiderio di lavorare in un ambiente della classe media. Quando hai bisogno di gruppo già pronto, ti aggrappi a quelli che già esistono, anche se magari possono essere gruppi nazionalisti.
Il flirt con i nazionalisti e la classe media liberale ha portato non all’egemonizzazione dei loro movimenti ma – al contrario – ha portato ad una graduale assunzione di visioni e politiche nazionaliste dalla sinistra liberale. Col risultato che ora abbiamo nazional-anarchici e nazional-liberali di sinistra. I nazionalisti li hanno influenzati, nonostante l’obiettivo fosse l’esatto contrario.
Il dilemma affrontato dalla sinistra è stato qualcosa di questo tipo: quando vedi centinaia di nazionalisti della classe media manifestare per i propri privilegi, che tattica scegli? Crei un gruppo di opposizione per affrontare le loro idee, o provi ad intervenire cercando di influenzarli per “sabotare” i loro aspetti nazionalisti? La sinistra liberale ha scelto la seconda. Ma come risultato, loro stessi sono stati influenzati. Perché a prescindere da quello che la classe media nazionalista può leggere o può ascoltare, la base della sua politica rimane visceralmente il proprio interesse di classe; in particolare, il desiderio di mettere al sicuro i privilegi del proprio status sociale. Questa prospettiva ha cominciato a scivolare verso il Nazismo.
In Ucraina, i nazionalisti di destra hanno cominciato a parlare del “sistema a caste” per l’Ucraina, in stile India. Queste teoria era molto popolare fra i nazionalisti di 15 anni fa. L’idea è stata promossa da gruppi di estrema destra. Come nell'”Età dell’oro” e nel mondo pre-industriale, promossa dall’UNA\UNSO quando capeggiata da Dmytro Korchinsky, la società sarebbe stata divisa in agricoltori e guerrieri, dicevano. E queste stesse rivendicazioni ci furono pure nel periodo in cui si affacciano le svastiche all’orizzonte. L’idea dello “status privilegiato” (simile al sistema a caste) si è riaffacciato nei desideri segreti di alcuni liberali di sinistra, che hanno dovuto affrontare il rischio della disoccupazione ed hanno provato ad aggrapparsi ai loro privilegi il più possibile.
Come risultato abbiamo oggi che molti liberali di sinistra sono stati colti dall’impulso del nazionalismo di estrema destra e sono strumenti del loro progetto distruttivo. Di sicuro, loro non palesano la loro visione a favore delle disuguaglianze e dell’esclusione, ma non protestano, nemmeno, quando i nazionalisti od i nazisti fanno il loro “lavoro sporco” attaccando i concorrenti economici sulla base della razza, della religione, dell’etnia o per le differenti vedute politiche. Quando questi vengono accusati di essere corresponsabili di ciò che sta accadendo, loro rispondono cercando di minimizzare la presenza dei loro nuovi alleati di destra.
Tristemente e tragicamente, quando l’estrema destra nazionalista finirà per soffocare l’opposizione, la sinistra liberale sarà la prossima vittima. Ma per quel giorno, non ci sarà più nessuno a difenderli.
Articolo di Dmytriy Kovalevich, pubblicato su The New Cold War